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Julio Cruz: “Non ho rimpianti per l’addio. Oggi punterei forte su Icardi…”

L’uomo decisivo, l’uomo della provvidenza, l’uomo giusto al momento giusto e nel posto giusto. I gol pesanti spesso hanno portato la sua firma, con quella tripletta di lettere stampata su ogni pallone depositato in rete. I tifosi nerazzurri non dimenticheranno mai JRC, o se preferite El Jardinero. L’indimenticabile Julio Ricardo Cruz ha ripercorso in esclusiva per FcInterNews.it gli anni vissuti con la maglia nerazzurra, salendo su quella macchina del tempo chiamata ‘Inter’ per rivivere le gioie, i goal e le vittorie che hanno segnato la storia recente di questa società.

Quali sono stati i momenti più belli trascorsi con la maglia dell’Inter?
“E’ difficile indicarne uno in particolare. Dovendo scegliere dico la gara sul campo della Juventus con Zaccheroni allenatore. Fu una bellissima vittoria, realizzai due gol contro una squadra che all’epoca era fortissima. Era un derby d’Italia importante, quindi dico che questa è stata la gioia più grande per me. Non posso dimenticare, inoltre, anche i trionfi in Coppa Italia e in campionato. In particolare, la vittoria del 2004-2005 (finale contro la Roma, ndr) fu molto significativa perché erano anni che l’Inter non vinceva qualcosa, c’era lo stadio pieno e fu importantissimo portare a casa quella coppa. Resta indimenticabile anche la partita di Londra contro l’Arsenal in Champions League, ma anche la gara di Parma del 2006-2007 è speciale per me perché segnai proprio nel finale. Quando torno a Milano tutti mi trattano ancora benissimo e mi ricordano tutte le vittorie di quel periodo. Purtroppo le cose passano, il mondo è così”.

Ti è dispiaciuto lasciare l’Inter prima della stagione che avrebbe poi portato al Triplete?
“No, assolutamente. Il presidente Moratti mi chiamò diverse volte per convincermi a rinnovare e rimanere. Io sono contentissimo perché sono arrivato all’Inter in un momento molto difficile e, fortunatamente, le cose cambiarono e negli anni successivi arrivarono tante soddisfazioni”.

Roberto Mancini e José Mourinho. Se ti chiedessi un paragone tra questi due allenatori importantissimi nella storia recente del club cosa diresti?
“Mancini è arrivato a Milano quando era ancora giovane e nessuno immaginava che proprio lui avrebbe poi cambiato la squadra. Scelse giocatori importanti nel momento giusto e lasciò in eredità una squadra fortissima e molto organizzata. Mourinho, invece, era un vincente e tutti sapevamo delle sue qualità. Moratti lo scelse per vincere la Champions League, infatti l’anno successivo arrivò la vittoria di Madrid”.

Come è stato il tuo rapporto con il presidente Moratti?
“Bellissimo, un rapporto che ancora oggi ci lega. Penso che il legame che ho instaurato con lui è una delle cose più belle che il calcio mi abbia dato. Non capita quasi mai che tra un giocatore e un presidente si crei un’amicizia del genere. I giocatori vanno e vengono, questa è la vita. Dopo tanti anni ci parliamo ancora e non è cambiato niente rispetto a quando ero all’Inter”.

Ti ha mai proposto un incarico in società?
“Ultimamente no, ma dopo aver abbandonato il calcio giocato mi propose immediatamente un ruolo, ma quello non era il momento giusto per me. Rifiutati perché dopo la fine della mia carriera non me la sentivo di rimanere nel mondo del calcio”.

Mauro Icardi è l’uomo che oggi trascina la squadra di Mazzarri a suon di goal. Qual è il tuo giudizio sul giovane attaccante argentino?
“E’ un ragazzo giovane e ora sta dimostrando tutte le sue qualità. Segna ed è una presenza importante nella squadra. Spero che possano andare sempre meglio le cose per lui perché una cosa è arrivare all’Inter, un’altra è rimanerci ad alti livelli”.

La società ha recentemente cambiato proprietà. Hai fiducia in Erick Thohir?
“Quando arrivano persone nuove c’è sempre fiducia, in quanto possono portare novità, ma nel calcio contano i fatti”.

I tifosi nerazzurri ti hanno sempre voluto bene e non ti hanno mai dimenticato. In che modo vorresti dir loro ‘grazie’?
“Loro sanno che li porterò per sempre nel mio cuore. L’Inter mi ha dato tutto e continua anche oggi a darmi tanto, nonostante sia lontano dal club e dal calcio, più in generale. Ringrazierò sempre la società e vedere l’affetto che la gente riserva ancora per me quando torno a Milano mi rende felice”.

Fonte: fcinternews.it

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