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Moggi spara su Moratti: “Stia zitto! Doveva retrocedere!”

Luciano Moggi non si trattiene e spara a zero su Massimo Moratti, replicando alle ultime esternazioni dell’ex presidente dell’Inter su Calciopoli. Ma nella sentenza d’appello…

L’altro giorno Massimo Moratti è tornato su Calciopoli in seguito alla sentenza d’appello che ha confermato l’esistenza dell’associazione a delinquere capeggiata dall’ex Dg della Juventus Luciano Moggi: “Le sentenze di Calciopoli? Hanno acclarato la colpevolezza di certe persone che rendono l’idea delle difficoltà passate dall’Inter“.

Frasi che hanno provocato la reazione durissima di Moggi, intervenuto mercoledì sera ai microfoni di Forza Juve’, programma in onda su ‘People TV’: “Moratti dovrebbe stare zitto, perché guida una squadra la cui storia è costellata di debiti e di bidoni. Una società che doveva retrocedere in Serie B per via del passaporto falso di Recoba, che ha utilizzato un arbitro in servizio, Nucini, trovandogli di fatto un posto di lavoro in banca. Moratti e Facchetti chiamavano Bergamo per fargli vincere le partite, dicevano cose tipo ‘noi con Bertini abbiamo uno score di 4-4-4, facciamolo diventare 5-4-4‘…“.

Moggi è stato come sempre un fiume in piena: “Nelle motivazioni del processo si dice che il campionato è regolare, quindi di cosa parliamo? I giocatori che hanno scommesso non sono stati radiati, noi invece sì. Si è parlato solamente di 21 telefonate prese in esame ma ce n’erano 170mila“.

In trasmissione è stata fatta ascoltare proprio una delle telefonate scevrate dai legali di Moggi e che rappresenterebbe, assieme ad altre già tirate fuori in passato, la prova che anche l’Inter metteva in opera le stesse condotte ascritte alla Juventus: “La telefonata di prima era insieme alle altre 170mila nonostante il pm Narducci abbia dichiarato che non c’erano telefonate contro l’Inter, devono vergognarsi!“, ha tuonato Moggi.

Peraltro il ‘Fatto Quotidiano’ sottolinea che proprio nelle motivazioni della sentenza d’appello su Calciopoli, recentemente pubblicate, c’è una ‘frase bomba’ che di fatto allarga parecchio la macchia nera dei campionati che sarebbero stati falsati secondo la giustizia penale.

“Appare indubbio - si legge a pagina 108 della sentenza della Corte d’Appello di Napoli che ha confermato la condanna di Moggi, Pairetto e Mazzini per associazione a delinquere - che sia emerso un sistema ben collaudato, peraltro già operante dagli anni 1999-2000, fra soggetti che sulla falsariga di ‘rapporti amichevoli’ (…) ponevano in essere condotte finalizzate a falsare la reale potenzialità di alcune squadre di calcio“.

Quel riferimento temporale, che sposta l’inizio delle manovre moggiane molto prima del campionato 2004-2005 che è stato lasciato senza vincitori dalla Federcalcio, era peraltro già presente nelle motivazioni della sentenza di primo grado, allorquando i giudici avevano parlato di un campionato, il 1999-2000, “sostanzialmente condizionato sino alla penultima giornata: quando si giocò Juventus-Parma, diretto da De Santis, e terminato con il risultato di 1-0; e non riuscendo nell’intento di garantire alla Juventus la vittoria finale in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato dall’arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di De Santis (allultima giornata la Juve perse a Perugia e il titolo andò alla Lazio, ndr)”.

La stagione 99/00 era la prima dei designatori arbitrali Pairetto-Bergamo, ed allora il ‘Fatto Quotidiano’ conclude così l’intero ragionamento, carte processuali alla mano: “Sette anni di campionati taroccati: quelli giocati dal 1999-2000 al 2005-2006. Sette campionati da invalidare, proprio come i 7 Tour vinti da Armstrong. Altro che scudetti da restituire: qui ce ne sarebbero altri da cancellare…“.

Fonte: goal.com

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