Che Mazzarri pensi ad allenare, non a fare mercato

di Alessandro Marzi - Qui si sta facendo molta confusione sui ruoli. A mio avviso, dare tutto questo potere decisionale ad un allenatore mi pare eccessivo. E non stiamo parlando di fare un mercato per vincere la Champions League, con un budget di 60, o 80 milioni, no, stiamo parlando di un mercato per tornare in carreggiata e per garantire una solida base al futuro dell'Inter. Personalmente sono contrario all'acquisto di giocatori sopra i 30 anni, se cio dovesse avvenire, questi dovrebbero essere dei veri top player, ecco perchè sono contento dell'acquisto di Vidic, che rimane un forte centrale difensivo. L'acquisto di Behrami non ha prospettive future, e ha tanto l'impressione di essere un esperimento che Mazzarri vuole fare, una specie di prova del nove del tipo "vediamo se con i giocatori che avevo prima riesco ad ottenere lo stesso risultato". 

La società sta cambiando molte cose in questa parte della storia, la squadra è stata smezzata, se ne sono andati diversi giocatori, troppo vecchi per un progetto a lungo termine e, come rimarca anche il presidente Thohir, si deve puntare a giocatori giovani per un buon futuro. Il giocatore svizzero è sbagliato per questo, tolto il piccolo dettaglio che il Napoli ha fissato il suo prezzo a 10 milioni (cifra ridicola per un giocatore di quella caratura), un giocatore trentenne, che non è mai stato un top player e, piccolo particolare, ieri sera è stato uno dei colpevoli della disfatta della sua nazionale con un bel 4,5 in pagella (Corriere dello Sport), non da alcuna sicurezza futura, anzi, tra un paio di anni dovrà essere nuovamente rimpiazzato. 

Altra cosa da non sottovalutare: Mazzarri ha un anno di contratto, il suo rinnovo è molto, ma molto incerto, e io sono convinto che qualsiasi allenatore venga dopo di lui giudichi Behrami inadatto e sarebbe stato molto, ma molto più felice di trovarsi in squadra un M'Vila. 

Detto questo, ritengo che la società debba fare una bella chiacchierata a quattrocchi  con l'allenatore livornese e dirgli di pensare alle sue mansioni principali, vale a dire allenare, che ai giocatori ci pensano i dirigenti di mercato.