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Operazione "Penso Positivo" partita. E adesso saranno dolori per le avversarie

E' questione di testa. Non quella di Palacio, con cui l'Inter ha visto l'ultima partita, qui si tratta di mentalità. Molti ignorano la potenza del cervello, le cose straordinarie che può far fare un semplice modo di vedere le cose. Alla squadra di Mazzarri sta succedendo esattamente questo, e la conferma è arrivata proprio Domenica, contro il Torino. I presupposti per ricadere nel baratro c'erano tutti, "a San Siro l'Inter non sa più vincere", "il nuovo presidente mette soggezione" e per ultimo ma non di meno importanza "le assenze in difesa". tutti stereotipi, questi, che negli ultimi tempi venivano associati alle mancate vittorie dei nerazzurri.
Ma in questo ultimo periodo dev'essere scattato qualcosa nelle menti dei giocatori e dell'allenatore, l'interruttore si è messo su ON, finalmente, e adesso l'Inter ha un'altra testa. Sarebbe bastato poco, un po' di timore per non avere il reparto difensivo al completo magari, tanto in seguito la scusante sarebbe stata questa: "Avevamo trovato un equilibro in difesa, ma le assenze ci hanno penalizzato". Assolutamente no, i sostituti degli assenti Samuel e Juan Jesus non li hanno fatti rimpiangere affatto. Rolando, da incognita di inizio campionato, si sta dimostrando sempre più leader, ma la vera sorpresa nel reparto arretrato è rappresentata da Ranocchia. Dato per partente a Gennaio, una serie lunghissima di panchine, sorpassato da tutti i suoi compagni, alla fine è rimasto alla base ma il suo umore per non essere un titolare resta nero. Eccolo li, a comandare la difesa, sicuro come non mai. Potrebbe essere merito anche dell'effetto "Mondiale", ma non importa, anche se fosse l'Inter deve sfruttarlo a suo vantaggio. Domenica c'è riuscita. 
Qualche "ignorante del calcio" avrà storto la bocca alla prestazione di Icardi, magari gli saranno uscite frasi del tipo: "Ecco, adesso che è titolare non segna neanche con le mani". Ma avete idea del lavoro che ha fatto il giovane l'argentino? Ridotto ai minimi termini, ha dimezzato la pressione della difesa granata su Palacio. Mauro è un osso duro da marcare, senza dubbio la retroguardia torinese gli avrà prestato molta attenzione, ma così facendo Rodrigo è stato più libero nei movimenti, giocando un ottimo calcio e portando la beneamata alla vittoria. 
A centrocampo poi, beh, li si sentono tutti più sicuri. Il profeta ha portato una ventata di positività (lo dicevo appunto qualche articolo fa) e di qualità. Al suo fianco Guarin e Cambiasso hanno cambiato decisamente passo. Poco importa se la vittoria è stata di misura, quello che conta è aver preso 3 punti in condizioni "psicologicamente sfavorevoli" e soprattutto, vedere il quarto posto ad un punto. Si,si, sia Mazzarri che Cambiasso hanno detto di non voler guardare la classifica, ma tutti sappiamo che non sarà così. La guarderanno, prendendo da essa quello che di buono c'è da prendere per finire questa stagione nel migliore dei modi: il coraggio e l'ottimismo. E adesso che l'iniezione di fiducia è stata fatta... saranno dolori.

Alessandro Marzi

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